IL GIORNO DELLA CORTESIA

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Stamattina, ho veramente avuto il dubbio che si fosse verificata qualche rara congiunzione astrale che ha portato alla gentilezza generale delle persone.

In metro non gli ho dato peso, sull’autobus non ho realizzato sul momento, ma poi il post-it sul vetro della macchina mi ha fatto pensare.

Non sto scherzando, per prima cosa in metro la gente prima di salire ha aspettato che tutti FINO ALL’ULTIMO scendessero dal vagone (mai successo prima). Un ragazzo si è addirittura tolto lo zaino dalle spalle (una cosa semplicissima… ma non tutti lo fanno) per non dar fastidio e le persone si sono strette, senza lamentarsi, per far entrare tutti. La gente saliva e scendeva, il tutto immerso in una tranquillità anomala.

Stessa cosa con l’autobus: oggi sono usciti tutti al netto di stress e frenesia, chi concedeva al vicino il passaggio per salire, una ragazza che era seduta ha lasciato il suo posto ad una donna in stato interessante, una signora anziana seduta davanti a me, non so perché, ma m’ha fatto un sorriso, nessuno gridava o parlava al telefono ad alta voce… niente…

Infine, una volta sceso, camminando ho visto un post-it sul finestrino di una macchina parcheggiata, credevo fosse il solito bigliettino di insulti, ma in realtà non ho trovato nessun: “Se scopi come parcheggi, non ti lamentare che tua moglie ti mette le corna”, bensì un messaggio intinto in una vaschetta di umiltà: “Se la prossima volta parcheggia più avanti, mi fa un favore perché non so parcheggiare. Grazie e buona giornata” (ero tentato di fargli una foto, dopo 3 passi mi sono pentito di non averla fatta).

Alla fine, la cordialità l’ho sentita diffusa nell’aria, anche io ora che ci penso ho fatto la mia… al bar ho chiesto un caffè «ma stavolta con calma, non vado di fretta», ho precisato. L’ho bevuto, ho lasciato una piccola tip e sono uscito.

Ora posso salire in ufficio, ma al solito incrocio maledetto, una macchina frena e sento quella dietro inchiodare, il conducente della seconda mette la testa fuori dal finestrino e grida: «MA CHE CAZZO TE FERMI A DEFICIENTE!!!!»

…ah ‘mbè, tutto regolare allora… no, perché mi stavo seriamente preoccupando…

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