La guardia giurata protagonista del punto 4 di “4 STORIE BREVI”, nella stessa occasione mi raccontò che anni addietro, quando lavorava come responsabile della sicurezza della metro a Termini, trovò una borsa sotto i sedili del primo vagone. All’interno c’era dell’esplosivo. Ebbene si. Mi disse che i primi vagoni in genere sono i più pericolosi, perché in caso di esplosione i danni sarebbero maggiori. Verità o cazzata che sia, io da allora cerco sempre di mettermi negli ultimi vagoni, sia in metro che in treno.
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Fuori faranno 4-5 gradi, prendo il treno al volo e salgo all’ultimo vagone. E’ pieno, vado allora al successivo.
1° vagone, ci saranno 40 gradi, incontro ragazze Hawaiane che ballano portando bicchieri colmi di mojito ai pendolari, tanto si muore dal caldo;
2° vagone, ci saranno 2 gradi, incrocio un pinguino con la sciarpa, prosciutti e salsicce pendolano dal soffitto, tanto si muore dal freddo;
3° vagone, puzza di pecorino sardo stagionato 48 mesi sul fieno;
4° vagone, puzza di ascelle e di varie parti del corpo;
5°, una puzza allucinante proveniente dal bagno mi convince dell’esistenza e, soprattutto, della presenza sul treno di Godzilla;
6°, nella prima metà sembra di trovarsi ai tropici: gente semi spoglia che cerca un po’ d’aria con ventagli di fortuna. L’altra metà freddo polare: uomini e donne imbacuccati che si stringono nei loro cappotti, sciarpe e cappelli;
7°, quattro uomini giocano a carte facendo casino e commentando ad alta voce in un dialetto a me sconosciuto.
Continuo ad andare avanti, ogni vagone ne ha una, arrivo al primo.
Mi siedo.
Praticamente oggi devo scegliere in che modo devo morire e il pacco bomba sembra essere quello più indolore.