«PISCIA! DAI, SU, PISCIA CO’ ME!»

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Le ragazze che vanno in coppia al bagno sono un classico, ma stavolta non mi riferirò  alla minzione quanto a ‘fare sega’ a scuola.

Del nuovo gergo giovanile io ero rimasto a scialla e bro’, ma stamattina aggiungo anche piscia nel nuovo vocabolario pischellese.

È mattina, treno per Roma Termini; una pischella racconta all’amico che è con lei di essere stufa di andare a scuola.

Come al solito io la racconto così come l’ho sentita.

Lei: «Me so rotta r cazzo d’annà a scola, voglio annà a lavorà, tanto vojo dì, du anni de scola l’ho fatti.»

L’amico: «Che ci fai con due anni, se non prendi il diploma? E che io so’ stronzo che me sto a fà il culo all’università? Se trovi lavoro giuro che rosico.»

Ma lei è irremovibile. Oggi, poi, non vuole proprio andare a scuola e vuole assolutamente trovare qualcuno che pisci con lei. Così comincia a fare una serie di telefonate che a me ricordano Verdone nel film Un sacco bello: «Pronto, so’ Enzo… No, Renzo, Enzo!»

Parte la prima: «Ahó a Mirche’, so’ io… come io chi? So’ Lucia!» (Cominciamo bene…)

Tutte le chiamate iniziano con entusiasmo per poi chiudersi con un tono deluso, ma tutte hanno la parte centrale che è un continuo «Io oggi piscio, pisci co’ me?… dai su, pisciamo, eddai su e piscia pure tu co’ me!» L’amico universitario alla terza telefonata la invita ad abbassare la voce, giustamente le fa notare che (nella migliore delle ipotesi) se qualcuno non conosce la definizione alternativa di pisciare, potrebbe pensare che lei stia cercando compagnia per andare in bagno.

Ultima telefonata, lei chiama l’All in: «Questo me dice sicuro de sì, tanto fa quello che je dico io… scommettemo quello che te pare?» E di nuovo: «Ahóóó, come stai? Che stai a fà? Ah, stai annà a scola… no perché io oggi piscio, pisciamo insieme?…. E vabbè, dai piscia co’ me no? Cioè so’ quattro mesi che non se vedemo, te sto a dì de piscià e tu non pisci? Eddai, piscia!» Attacca delusa, guarda l’amico: «Oggi c’ha un compito in classe, non po’ mancà. Vabbè, lo capisco pure… se non ce l’aveva ha detto che pisciava sicuro con me!»

Il treno per fortuna non ha riportato ritardi e l’arrivo a Termini mi salva dalle ulteriori ‘tantemila’ telefonate che proseguirà a fare.

Ora… io sono un tipo sensibile, quando sento parlare di sigarette mi viene voglia di fumare, vien da sé che stavolta a forza di sentire «Piscia, piscia», m’è venuta voglia di andare in bagno a pisciare (old style), non fosse altro che per dare riscatto al vecchio significato.

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