THE LIFE COATCH

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Durante l’attesa dell’autobus mi siedo al tavolino fuori ad un bar bevendo un caffè. Un uomo è in piedi sull’uscio della porta del negozio accanto, indossa pantaloni e camicia color mostarda; davanti a noi un giovane ragazzone alto e magro col capello fashion tutto da una parte, deve uscire  con la macchina… ma ha una Smart bianca parcheggiata dietro che gli blocca il passaggio. Suona col clacson un paio di volte, è evidentemente in imbarazzo perché oltre alle occhiatacce dei passanti per il rumore, non sortisce alcun effetto risolutivo e non sortisce manco il padrone della Smart. Il tizio del negozio allora gli dà un “consiglio” da persona più grande e saggia. Aggrotta fronte e ciglia, tira fuori il collo mandando la testa in avanti e dice «Mo’ che viene incazzate, magnatelo, ma che se parcheggia così? Questi se devono impara’!».

Il giovine lo guarda e a bocca serrata fa una smorfia tra il rassegnato ed il “hai ragione mo’ glie faccio vede’ io”.

Il clacson sembra collegato alla bocca dell’uomo mostarda perché quando il ragazzo suona di nuovo, il tipo riparte con i suoi consigli

“BIIIIIIIIIII!!!!!!!!!!!!!!!!” – «Me raccomando mo’ che viene fa come t’ho detto! Perché questo è ‘no stronzo».

Lo “stronzo” esce dal parrucchiere ed è una giovine ragazza, magrissima, alta, capelli castani, lunghi e setosi, capirai…  appena uscita dalle mani del parrucchiere è appetibile come una pagnottella di pane appena uscita dalle mani di un fornaio.

«Oddio scusa la sposto subito!», dice lei sorridendogli teneramente imbarazzata.

Il ragazzetto guarda l’uomo in piedi il quale stringe i denti, porta di nuovo in avanti il capo facendogli capire di non abbassare la guardia ma di dirgliene 4 come promesso.

Il ragazzo però deglutisce, guarda la ragazza e le sorride… «Ma no non ti preoccupare… SCUSA TU!».

«No dai, tanto avevo finito dal parrucchiere», risponde lei sorridendo.

Il povero mr. Mostarda a questo punto fa la stessa espressione che faccio io quando sbatto il mignolo del piede contro un angolo:  occhi chiusi,  pupille rigirate, testa all’insù e bocca stretta per bloccare il dolore e le male parole.

La morale della favola?

La morale è che tira più un pelo…Che L’AMORE VINCE SEMPRE!

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