MATERIAL GRANNY

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Ignara del solito rinculo impertinente di partenza della metro, un’anziana signora si sta sedendo, lentamente, nell’unico posto rimasto libero.

Il macchinista pare la stia osservando, per partire nel momento più idoneo e fare più danni possibili. Io la guardo e tra me e me, a bassa voce, mi esce naturale un «sbrigate…. sbriiiigate», lei, ignara, continua con le movenze di un bradipo, guardando a destra e sinistra per controllare se sta atterrando correttamente (se Schiapparelli avesse avuto la stessa accortezza, a quest’ora starebbe scorrazzando per Marte). Le persone sedute nei posti accanto la osservano con ansia, pensando “guarda te questa se mo’ non me s’ allunga addosso. Il macchinista “vede” il momento e, pochi istanti prima che lei poggi le chiappe sul sedile, ecco che fa partire il treno!

L’accelerazione sbilancia la signora facendola, praticamente, allungare, con tanto di braccia in avanti, sulle ginocchia dei passeggeri seduti accanto, i quali  senza ombra di dubbio avranno pensato “Ecco, lo sapevo!”

A me, viene in mente il video Material girl di Madonna, vestita di rosa e allora immagino questi che si sono ritrovati sta nonnina allungata sulle loro gambe alzarsi in piedi e camminare lungo il vagone, tenendo la vecchina in posizione orizzontale mentre canta:

«Cause we are living in a material world

And I am a material girl

You know that we are living in a material world

And I am a material girl».

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