MARILYN D’ANNATA

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La situazione

Per immaginarla infilatevi in una sauna, prendete un phon, posizionatelo a dieci centimetri dal viso e accendetelo ‘a tutta callara’ .

I personaggi

La nonnina: cammina lungo il marciapiede. Una nuvola fatta di capelli bianchissimi sulla testa, alta, indossa il classico vestito a fiori largo, smanicato e scollacciato che io non ho mai capito dove si compri.

Io: le cammino dietro a qualche metro di distanza, ogni poro del mio corpo emette acqua, tranne le labbra che sono così secche da poterci strusciare un cerino e vederlo accendersi.

Gli eventi

Durano pochi secondi e tutti più o meno nello stesso istante.

Folata di vento, la parte bassa del vestito si alza per inchiodarsi a metà strada tra il ginocchio e il sotto chiappa. Lei emette un corto grido di stupore, con la mano ferma il vestito e si gira guardandomi.

Io la guardo… proprio mentre mi sto passando, per l’ennesima volta, lentamente, la lingua sulle labbra per inumidirle. Unite gli indizi e il finale vien da sé.

Lei imbarazzata mi guarda, ma sorride.

Io ancora più imbarazzato la guardo, ma non sorrido. Le labbra, di nuovo, si prosciugano all’istante.


 [EF1]Verificando su Internet, tutta la frase è un’espressione tipica.

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