DÉJÀ VU

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Qualcuno forse ricorderà la storia “Un socievole asociale”

UN SOCIEVOLE ASOCIALE12 febbraio 2018Mi riaggancio al post in cui mi domandavo del perché la gente mi racconti gli…

Publiée par Pendolare in bottiglia – Pensieri e brevi racconti pendolari sur Mardi 9 octobre 2018

Oggi pomeriggio mi sono ritrovato alla stessa fermata, nello stesso orario ed ho beccato lo stesso tizio di allora.

La prima volta che lo incontrai mi chiesi come catalogarlo,  se metterlo cioè sotto la voce “strambo” o semplicemente ” chiacchierone” . Beh, oggi ho avuto la risposta.

Seppur lontano, appena mi ha visto ha cominciato a sorridere, tenendo il sorriso per tutto il tempo che ha impiegato per arrivare da me. Una volta giunto e piazzatosi davanti, mi chiede scusa se mi infastidisce ed esordisce, come la volta scorsa, con un “Non ci crederai mai ma…”, “t’ho levato 50 anni”, lo anticipo io.

Lui conferma incredulo: “Esatto! Mi hai fatto tornare indietro negli anni settanta! Stessi capelli, stesso look…”

“A parte i capelli(neanche troppo) lunghi non ho niente degli anni 70, mica sono vestito con una camicia a fiori, i jeans a zampa d’elefante, una bandana sulla fronte ed una canna in bocca”.

Lui balbetta qualcosa, forse è agitato o forse parla proprio così e lo fa velocemente, masticando, mangiando ed ingoiando parole che poi non pronucia. Il che, insieme al mio udito non particolarmente di qualità, rende la comprensione alquanto difficoltosa.

Gli ricordo che ci eravamo già incontrati non molto tempo fa e in quella occasione mi aveva detto la stessa cosa. Lui annuisce e quando penso che ha capito… mi rifà di nuovo la domanda della volta scorsa: “Sai quali sono i migliori chitarristi della storia?”.

“aridaje…”, dico tra me e me.

Nel breve momento in cui bofonchia qualcosa e prima della risposta alzo gli occhi al cielo, un po’ per chiedere lassù cosa ho fatto di male, ma anche per cercare di ricordarmi i nomi. Me ne ricordo due su tre.

Lui: “Satriani, Hen..”

“Hendrix e Clapton!” lo interrompo io.

“Bravissimo!Allora lo vedi?La pensi come me!”

“In realtà no. E’ che, come le ho appena detto, tempo fa mi ha fatto la stessa domanda!”

Ma lui niente, nonostante annuisca è come se non ascolti(anzi, togliamo il “come se”) .

“Sai dove vive mia figlia?”, mi domanda.

(la so!)

“A Liverpool? “, rispondo

” Bravo! Ci capiamo subito io e te.”,” e sai perché?“

“Per via dei Beatles? “

“Indovinato subito, si vede che sei un ragazzo sveglio”.


Insomma…vabbè che mi fa piacere passare per uno sveglio ed intelligente, magari anche più di quanto non sia, ma così vinco a mani basse e mi sembra di barare. Non so più come dirglielo che sto vivendo un deja vu reale, avendo parlato delle stesse identiche cose. Quindi mi tengo i suoi complimenti e andiamo avanti. Come da copione viene il momento dei Beatles.

Io già pavento un lungo monologo su di loro, sul mondo che ha girato e delle piramidi del Guatemala.

Fortunatamente però stavolta il 764 si palesa prima del solito. Quindi saluto il mio amico “giradischi rotto” e vado verso l’autobus in arrivo. Lui si scusa per avermi fatto perdere tempo e mentre mi allontano mi grida di nuovo di avergli fatto fare un salto indietro di 50 anni, riattaccando ancora con questi benedetti Beatles!

Lo so, so’ stronzo, ma a pelle questo tipo non mi piace. Avete presente il film “Il giorno della marmotta”, dove Bill Murray rivive sempre lo stesso giorno? Ogni mattina saluta sempre le stesse persone, sorridendo cordialmente, ma alla fine, stanco di quelle scene reiterate, comincia a tirare pugni invece che saluti?

Ecco, se ricapiterà una terza volta, di incontrare `sto tipo, giuro che sarà dura non fare proprio così, come il caro e vecchio Bill!

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